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PROVA DI CARICO STATICA

Una volta allestita la strumentazione, la prima operazione della prova consiste nell’azzeramento dei trasduttori potenziometrici e di tutti i sensori complementari alla prova. Successivamente si procede con l’applicazione del carico in maniera graduale.

Per ogni step di carico si mantiene costante il carico per 30 minuti, finché i cedimenti non risultano stabili per poter procedere alla lettura delle misure.

Al raggiungimento del carico massimo vengono effettuate le letture istantanee degli strumenti, che vengono ripetute anche dopo un certo intervallo di tempo, affinché si stabilizzino i valori delle deformazioni.

Segue la fase di scarico che ripercorre gli step precedenti con gli stessi accorgimenti. Al termine del ciclo di scarico, se le frecce residue sono accettabili, la prova si ritiene terminata, altrimenti vengono ripetuti uno o più cicli di carico e scarico.

In base allo scopo della prova e al tipo di analisi, possono essere utilizzate diverse tipologie di carico, che si basano su due metodi principali:

  • carico uniformemente distribuito, in cui il carico si realizza mediante sacconi riempiti di acqua.
  • carico concentrato equivalente per prove di spinta o di tiro, in cui il carico si materializza con martinetti oleodinamici.

 

Norme di riferimento:

– NTC 2018: Norme Tecniche per le Costruzioni

– Circolare 21 febbraio 2019, n. 7 – Istruzioni per l’applicazione dell’«Aggiornamento delle “Nuove norme tecniche per le costruzioni”» di cui al D.M. 17 gennaio 2018

– ACI 437.2M-13

– Linee Guida 2 – 2015 RELUIS

– BS 1881-2014:1988

Obiettivo:

La prova di carico statico, eseguita sulle strutture esistenti, ha lo scopo di verificare il comportamento sperimentale degli elementi oggetto di prova (solai, terrazzi, travi ecc.), tramite la simulazione di un’azione corrispondente ai carichi richiesti allo stato attuale dalla destinazione d’uso.

Campi di applicazione:

  • Certificazione, ove non presente il collaudo, di una struttura con funzione statica.
  • Verifica di una struttura sottoposta a cambio di destinazione d’uso.
  • Controllo della capacità residua di una struttura danneggiata da un evento eccezionale (incendio, urto, esplosione).
  • Verifica della corretta rispondenza alle normative vigenti di una struttura di una struttura datata e/o realizzata con tecniche obsolete.
  • Controllo della resistenza residua di una struttura caratterizzata da una riduzione delle caratteristiche meccaniche rilevate attraverso prove non distruttive.

Alcuni progetti che usano la tecnica:
PROVA DI CARICO STATICA

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